“Le Citron”: il limone dipinto da Édouard Manet

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“Un pittore può dire tutto con i frutti, i fiori, o anche soltanto con le nuvole” Édouard Manet (1832 – 1883).

 

Pennellate fugaci e cangianti sui toni del giallo restituiscono un piccolo spiraglio di luce sulla tela buia, mentre linee sinuose si chiudono in una forma morbida dal colore vibrante: il limone dipinto da Manet domina magistralmente l’intera scena di “Le Citron” (1880-1881). L’opera non è la classica rappresentazione di una natura morta, ma un vero e proprio ritratto. Con disarmante naturalezza e maestria, l’artista francese mette in scena la verità, ciò che l’occhio umano vede, dando rilievo a quei dettagli e oggetti che fanno parte della quotidianità, ma che solitamente potrebbero passare inosservati o essere considerati irrilevanti. A tale proposito, Emile Zola scrisse del pittore emblema del passaggio tra Realismo e Impressionismo: «Quando i nostri pittori ci danno delle Veneri, correggono la natura, mentono. Manet si è chiesto perché mentire, perché non dire la verità».

Il limone è il punto focale della scena nonché il solo e unico protagonista; dipinto in primo piano in una fascinosa forma che attira a sé l’attenzione e la meraviglia dello spettatore per la sua semplice, ma imponente presenza sulla tela.
Lo sguardo di chi lo osserva viene sollecitato a esplorarne la superficie e i suoi sensi a immaginare la consistenza della scorza e a sentire il suo profumo agrumato: è un elogio al limone, un invito a contemplarlo.

L’agrume mediterraneo, che arrivò a Roma verso il I secolo a.C., ha da sempre suscitato l’interesse di molti artisti, i quali si cimentavano nelle riproduzioni attribuendogli diverse accezioni a seconda del contesto e del periodo storico di riferimento. La bellezza di questo frutto dorato scorre anche attraverso il suo sapore aspro e rinfrescante, le sue foglie vibranti di un verde intenso e la perpetua vitalità della sua fioritura. Non è un caso, quindi, se la pianta di limone ha assunto una rilevanza simbolica nelle rappresentazioni artistiche. Già in precedenza, nell’articolo “Il significato del limone nella storia dell’arte”, si è esplorata la sua figura come simbolo di fedeltà amorosa e di redenzione secondo la tradizione cristiana.

Nelle modeste dimensioni del quadro di Manet (14 x 22 cm), realizzato negli ultimi anni della sua vita, il limone non è disposto al centro del dipinto, bensì in una posizione asimmetrica che gli restituisce dinamismo e fascino enigmatico. È immediato osservare, specialmente nei suoi dipinti che ritraggono un singolo oggetto, l’arte della sintesi e della spontaneità del pittore. La sua tecnica si fonda su pennellate fluide e precise che superano il bisogno di realizzare prima il tradizionale disegno preparatorio; infatti, sotto il colore lo schizzo tecnico è assente o, talvolta, solo accennato. Édouard Manet, con la sua libertà artistica e il suo approccio non convenzionale ai soggetti, si erge come una figura centrale nell’arte del suo tempo. Inoltre, la sua audacia nel trasgredire le convenzioni accademiche ha portato a una vera e propria rivoluzione del linguaggio pittorico, che fu d’ispirazione alle successive generazioni di artisti.


IL FRUTTO DORATO
IN MOSTRA A ROMA

In occasione dei 150 anni dell’Impressionismo, “Le Citron” sarà in mostra presso la Villa Medici di Roma dal 1° marzo al 19 maggio 2024. Grazie al prestito eccezionale dal Musée d’Orsay, l’opera d’arte verrà esposta nella storica camera da letto del cardinale Ferdinando de’ Medici dove sarà possibile ammirarla durante la visita guidata alla Villa.

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