Il Limone: dall’oriente all’occidente la storia ci insegna che…
Sin dall’antichità il limone è stata una pianta molto utilizzata dalle numerose popolazioni che hanno fatto la storia.
Secondo alcuni studiosi, la pianta del limone è originaria dell’India nordoccidentale e del sudest asiatico, ma in realtà l’effettiva genesi del frutto oggi più conosciuto al mondo non è ancora certa.
Nell’Antico Egitto, i limoni erano utilizzati per imbalsamare le mummie e venivano raffigurati nei geroglifici insieme a datteri e fichi. Era un frutto usato soprattutto come pianta medicinale contro le coliche, la febbre e alcuni veleni.
I Romani usavano il limone come repellente per le tarme dai tessuti di lana, ma ben presto iniziarono ad assaporare il suo gusto dopo aver conosciuto la cucina tradizionale degli schiavi persiani, abituati ad utilizzare molto questo agrume per rendere i cibi più saporiti. Fu così che portandolo con se durante le spedizioni di conquista il limone si diffuse in tutta Europa.
Nel periodo dell’alto medioevo fu considerato negativamente, addirittura identificato come “frutto del male”, tossico e dannoso per la salute. Si trattò però solo di una falsa credenza, che durò ben poco.
In epoca barocca, invece, l’albero di limone insieme a quello di arancia divennero una moda tra re ed imperatori come ornamento dei loro giardini rigorosamente simmetrici. Ciò diede origine alle Limonaie, grandi edifici adibiti a serre per proteggere queste piante dagli inverni troppo rigidi.
Oggi la pianta del limone è presente in tutto il mondo e il suo frutto è riconosciuto per il suo inconfondibile profumo e per le sue straordinarie proprietà. È fonte di un grande benessere per il nostro corpo, anche per questo motivo utilizzato in ambito culinario, cosmetico e farmaceutico.
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