Zest, il termine moderno di chiamare la scorza di limone
Scopriamo origini e curiosità della parola “zest”, il termine amato dagli chef e dai più celebri barman.
L’introduzione di parole straniere nel nostro vocabolario ha generato nel XXI secolo il dilagante fenomeno dell’aglicismo, che ha influenzato soprattutto le terminologie di specifici settori. La parola “Zest” ne è proprio un chiaro esempio.
Nella lingua italiana, per distinguere queste due specifiche parti dell’agrume, esistono delle parole ben precise appartenenti alla terminologia scientifica botanica, che sono:
- FLAVEDO – dal latino flavus “biondo”, la parte più esterna della buccia degli agrumi.
- ALBEDO – dal latino albus “bianco”, la parte più interna, bianca e spugnosa della buccia degli agrumi.
ORIGINE DEL TERMINE
L’origine della parola zest è in realtà sconosciuta, ma alcuni studiosi sostengono risalga ad un antico termine francese, poi successivamente evolutosi in zeste. Nella lingua inglese si attesta l’uso di questo termine per la prima volta nel 1674, così come specificato nell’ODEE, Oxford Dictionary of English Etymology.
Con la diffusione di questo termine in ambito culinario è stata di conseguenza introdotta anche la parola zester, per identificare il cosiddetto rigalimoni, utensile adoperato per creare riccioli o sottili strisce di scorza di agrume.
Ti è piaciuto l’articolo? Segui la nostra pagina Facebook con un like. Ogni giorno scoprirai interessanti novità sull’utilizzo del limone!