La “forzatura” del limone è una pratica agronomica che ha come obiettivo quello di accelerare i processi vegetativi attraverso la variazione di alcuni elementi ambientali esterni, che possono essere la temperatura, la luminosità e l’umidità, ai quali possono anche aggiungersi la somministrazione di sostanze chimiche.
Con questa tecnica, già conosciuta nell’Ottocento, si anticipa quindi la fioritura o fruttificazione delle piante.
Per quanto riguarda i limoni, la “forzatura” assume delle specifiche peculiarità.
La forzatura dei limoni e la produzione di verdello
Si attua a fine giugno, sospendendo l’irrigazione delle piante per circa 30/40 giorni, fino ai primi di agosto.
La pianta comincerà a perdere a perdere i frutticini già allegati e si avrà un conseguente avvizzimento delle foglie.
A causa della mancanza di acqua si verifica uno “stress idrico” che determina la fioritura e la produzione dei verdelli, denominati anche “limoni d’estate”.
Trascorso questo periodo, si procederà con 3 irrigazioni, ad intervallo di circa 10 giorni, con un progressivo aumento dell’acqua utilizzata.
Successivamente si effettuerà una concimazione chimica.
La pianta riprenderà così la sua normale vegetazione e nella prima metà di settembre comincerà a fiorire abbondantemente.
LEGGI ANCHE: Il “verdello”: il limone dell’estate protagonista della terza fioritura del “femminello siracusano
Questi limoni hanno una inconfondibile buccia verde e sottile che hanno un sapore meno acido rispetto al “primofiore”, che è protagonista della prima fioritura e al “bianchetto”, che si ottiene invece nella seconda fioritura.
La forzatura dei limoni consente di ottenere questi agrumi in piena stagione estiva, che rappresenta un periodo dell’anno dove i consumi di questo agrume sono molto elevati.